giovedì 27 febbraio 2014

Rischia una multa salata la madre che non agevola il rapporto fra l'ex e i figli


Il genitore affidatario ha il dovere morale e giuridico di promuovere attivamente e costantemente il riavvicinamento dei figli al genitore non affidatario, dal momento che la sua capacità genitoriale si doveva misurare alla luce della capacità (o buona volontà) di garantire il più possibile le frequentazioni dei figli con l'altra figura genitoriale: è sbagliato scaricare i propri conflitti sul rapporto tra i minori e l'altro genitore, fino al punto di determinare l'eliminazione di tale rapporto. 

 

Corte di Cassazione Sez. III Civile Sentenza n.4176 del 21 febbraio 2014

venerdì 21 febbraio 2014

STOP AI SUICIDI DEI PADRI NEGATI


Un giovane commerciante in fase di separazione a cui era stato concesso di vedere il suo bambino solo il sabato o la domenica. Accanto al suo cadavere un biglietto in cui descrive la propria disperazione e la rabbia per non poter vedere suo figlio come vorrebbe. In Italia quasi cento papà separati ogni anno si suicidano (fonte FENBI).

Commenta MAURIZIO QUILICI responsabile dell’ISP (Istituto Studi sulla Paternità): "Si tratta di una punta di un drammatico iceberg che da molti anni galleggia nell'indifferenza di molti. Non sono bastate le battaglie dei movimenti dei padri, la trasformazione della figura paterna, non e' bastata la legge54 del 2006 che impone il condiviso come forma prioritaria di affidamento. I giudici continuano imperterriti a privilegiare le madri, le madri continuano a ostacolare il rapporto dell'ex compagno con i figli, i figli continuano ad essere strumento di battaglia per campioni di egoismo. I padri che si separano continuano a vivere con tremendo dolore la frequente perdita dei figli. E di dolore si può anche morire."

Commenta ALESSIO CARDINALE responsabile di ADIANTUM.IT: "Aveva 35 anni, e prima di separarsi non aveva mai passato una notte senza aver accanto suo figlio. Lui lo ha detto all'austero e annoiato magistrato, ma si è scontrato contro il muro di gomma della prassi giudiziaria imbecille. Non ce l'ha fatta. Allora ha gettato il suo abito da padre sbiadito e si è denudato di fronte al mondo per ridare ancora una volta colore, anche se a costo della vita, al suo ruolo. Non era matto, nè depresso. E' morto da genitore." 
  
 Ho conosciuto personalmente negli ultimi mesi 3 padri, che dal dolore per la violenza subita hanno avuto infarti e ci hanno quasi rimesso le penne. Un papà tolto dei figli vive nella quotidiana rimozione del suo dolore, ma in breve questo provoca gravi danni perché l'inconscio si gonfia di ombre, rabbie e sentimenti che prima o poi esploderanno fuori o imploderanno dentro. Sono poche le sofferenze così abnormi da non poter essere affrontate. Se tuo figlio fosse stato rapito potresti passare la vita a cercarlo, ma qui il problema non è che non sai dov'è, il problema è che non puoi andare a prenderlo. Ma nemmeno puoi dimenticarlo, non è possibile dimenticare ciò che ami perché è anche ciò che ti tiene in vita e ti da la gioia e la voglia di vivere.

..perché certe cose un giorno non accadano più, bisogna non dimenticare, E PER NON DIMENTICARE BISOGNA RICORDARE: 
Tony Molinaro / impiccato con l’amore in mano - "SEPARATO DALLA MOGLIE SI IMPICCA PERCHE’ GLI TOLGONO IL FIGLIO. Un podista lo ha trovato appeso al ramo di un albero in cima al monte Musinè. Impiccato. Il corpo era già in avanzato stato di decomposizione. I militari hanno trovato uno scenario frutto del grande stato di solitudine interiore che doveva vivere quell’uomo. Aveva con sì i documenti e, forse, l’ultima cosa che ha visto prima di morire è stata proprio una fotografia del figlio, che ha voluto tenere in mano fino all’ultimo." (da TORINO CRONACA del 23 giugno 2007 - pagina 17)

Daniele De Nicola / impiccato nella casa dei sogni - "Aveva appena finito di costruire ed ammobiliare la loro casa famigliare, quando la moglie fuggi via con un altro uomo ed il figlioletto, e lui decise di impiccarsi nella casa dei suoi sogni." (da CORRIERE DI LIVORNO del 19 novembre 2007)

"Un uomo separato, tolto della figlia e del lavoro, si lascia morire di fame. Il suo diario scritto in quei ventiquattro giorni trascorsi senza mangiare ora sarà consegnato alla figlia." (da new O.C. Febbraio 2008)


La famiglia era la loro vita. Mi auguro che tutte le persone che hanno un'anima possano fare ognuna un piccolo passo di civiltà e respingere e ripudiare questa orribile forma di violenza e di tortura che ogni anno uccide e ammala migliaia di persone, persone di ogni età e stato, che volevano soltanto vivere la loro normale vita, in pace.

Il femminicidio? Un business fondato su una “emergenza” che tale non è. Parola di donna.

La giornalista Annalisa Chirico, militante radicale e autrice di libri sulla (mala)giustizia, riprende in esame in un articolo apparso nel nuovo numero di Panorama il «cancan politico-mediatico» cominciato qualche mese fa sul femminicidio. «Intorno a questa “emergenza” – ricorda – è divampata una martellante campagna mediatica, alla quale si è uniformata quasi tutta l’informazione», campagna che si è poi concretizzata in una legge dello Stato (seguita al frettoloso intervento del governo Letta avvenuto «in piena estate con decretazione d’urgenza») e soprattutto in «un fiorente mercato fatto di giornali, libri, spettacoli teatrali». Non si contano più gli eventi organizzati sul tema: «Accorati appelli, flash mob di scarpe e foulard rossi per “rompere il silenzio” contro la violenza di genere».

I NUMERI UFFICIALI. Ovvio che apparentemente nessuno avesse nulla da obiettare all’operazione. «Del resto come si può essere a favore della violenza?», domanda retoricamente Chirico. Tuttavia, prosegue la cronista, basta osservare i numeri in maniera obiettiva «per rendersi conto che la presunta emergenza si è trasformata, appunto, in un’autentica ossessione». Ma «l’Italia non è un paese di maschi stupratori e assassini» e sono proprio i dati del ministero dell’Interno a dimostrarlo. Elenca Chirico: «Dai dati ufficiali apprendiamo che dal 2007 a oggi non c’è stata alcuna escalation né impennata, termini ampiamente abusati da politici e giornalisti. Nel 2007 i casi di “female assassination” sono stati 103, il picco si è raggiunto nel 2009 con 130 episodi; se ne sono registrati 115 nel 2010, 124 nel 2011, 111 nel 2012 e 115 nel 2013»

SETTE UOMINI, TRE DONNE. È chiaro perciò che «le dimensioni del fenomeno su una popolazione di oltre 60 milioni di abitanti non lasciano prefigurare alcuna apocalisse», osserva la giornalista di Panorama. Anzi, «gli omicidi sono calati e nel 2013 hanno fatto registrare il tasso più basso degli ultimi 150 anni. Lo scorso anno si sono consumati 470 omicidi volontari e la quota totale di donne ammazzate, di cui i femminicidi sono un sottoinsieme, rappresenta poco più del 30 per cento. I maschi continuano a essere ammazzati assai più delle femmine, il rapporto è di sette a tre». Se ne faranno una ragione le «teologhe dell’apocalisse»?

ABUSO DI POTERE E BUSINESS DI CASE FAMIGLIA E CENTRI ANTIVIOLENZA

13 febbaraio 2014 : In Italia l'affido condiviso non viene VOLUTAMENTE applicato, le istituzioni VOLUTAMENTE amplificano i conflitti di coppia......

Fatto fuori il papà e i 4 nonni, diventa più facile togliere alle mamme i figli e rinchiuderli in una casa famiglia....

Anche i centri antiviolenza donne lavorano per uccidere i papà e i loro figli...Abusi,tutela o business?

Se l’ex-moglie non si impegna a trovare un lavoro, l’assegno di mantenimento viene ridotto

La cifra elargita dall’ex marito a titolo di assegno di mantenimento, può essere ridimensionata se l’ex moglie non si impegna a trovare un’occupazione anche a tempo parziale, a meno che la stessa non possa dimostrare una comprovata inabilità o difficoltà a trovare lavoro.

E’ questo il contenuto normativo che si desume dalla sentenza n. 11645/2012 emessa dalla Corte di Cassazione e con cui gli Ermellini hanno dato torto alla ex moglie di un ambasciatore  rigettando l’istanza presentata dalla donna a seguito della riduzione della cifra dell’assegno di mantenimento.

E’ questo il contenuto normativo che si desume dalla sentenza n.11645/2012 emessa dalla Corte di Cassazione e con cui gli Ermellini hanno dato torto alla ex moglie di un ambasciatore  rigettando l’istanza presentata dalla donna a seguito della riduzione della cifra dell’assegno di mantenimento.

EX MARITI E PADRI RIDOTTI IN ESTREMA POVERTA'

sos padri separati futuri barboni e senza tetto- poveri.  Le altre associazioni di padri alienati dormono- perche hanno paura di affrontare le donne e le femministe.

-www.maschilismo.it

domenica 16 febbraio 2014

EX MOGLI LE PEGGIORI NEMICHE DEI MASCHI

 


ECCO TUA MOGLIE DOPO LA SEPARAZIONE
TI SPARA CON LA COMPLICITA' DELLA SENTENZA NAZI-FEMMINISTA EMESSA DAI GIDICI E GIUDICHESSE SS FEMMINAZISTE ANTI MASCHIO

PREPARATI PADRE SEPARATO AD ENTRARE NELLA GUERRA CON TUA MOGLIE-E SAPPI CHE E' ORA PIU CHE MAI LA TUA PIU' ACCERRIMA NEMICA -IN TRIBUNALE ROSA TI CALUNNIERA', TI DISTRUGGERA' 
MASSACRERA' I TUOI FIGLI SE SERVE A MANDARTI IN CARCERE E SOTTO I PONTI-SI INVENTERA' VIOLENZE MAI FATTE DA TE

E RICORDA LEI E' LA TUA VIOLENTATRICE E DEI TUOI FIGLI-MA I GIUDICI CREDERANNO SOLO ALLE FALSITA' CHE LA TUA LEI SI INVENTERA

BENVENUTO IN GUERRA SANTA MASCHILISTA CONTRO LE MOGLI BASTARDE MISANDRICHE FEMMINAZISTE-COMBATTILE COME PUOI ED IN OGNI MODO-E SENZA PIETA'.